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Il Jeans: primo indumento da lavoro della storia

La nascita del capo d’abbigliamento più utilizzato nel nostro tempo: il jeans, proviene nientemeno che dalla necessità di creare indumenti con un’alta resistenza a strappi ed usura, ed è considerato, di fatto, il primo indumento appositamente pensato per il mondo del lavoro.

L’origine geografica si perde un po’ nella storia e nell’eterna diatriba tra Francia-Italia che tanto appassiona il mondo calcistico. Nella fattispecie c’è chi attribuisce il termine denim al tessuto prodotto oltralpe, a Nimes, de Nîmes; c’è chi invece prende come riferimento i termini blue jeansblue de Genes” blu di Genova (o Genovesi), identificandone il tessuto blu in fustagno piuttosto rigido, indossato dai portuali liguri usato anche sia per la fabbricazione delle vele delle imbarcazioni sia per coprire le merci in giacenza nel porto.

Nella seconda metà del 1500 inizia l’esportazione di questo tessuto “da lavoro” in tutta Europa, specialmente nei mercati inglesi.

 

Minatori d’oro nella miniera di Lagrange vicino a Weaverville, in California,
con indosso i jeans Levi Strauss, 1880. (Ullstein bild Dtl.Getty Images)

 

Nel 1853, Levi Strauss, d’origini tedesche, naturalizzato statunitense, decide di trasferirsi a San Francisco, luogo che attraversa in quel periodo un grande sviluppo economico dovuto alla corsa all’oro. Apre insieme al cognato la “Levi Strauss & Co”, deciso a commercializzare abbigliamento da lavoro per minatori, allevatori e a chiunque avesse necessità di indossare abiti molto resistenti per il proprio lavoro.
Inizia trasportando la sua produzione su un carro come un venditore ambulante e seguendo le necessità del mercato, inventa anche le prime pettorine da lavoro. Nei primi tempi, il jeans veniva indossato sopra i propri abiti, per non rovinarli, per questo viene denominato “waist overalls”.



Qualche anno più tardi, in società con Jacob Davis, che non poteva permettersi di depositare da solo la documentazione necessaria, brevetta i “rivetti” in rame, che rinforzano alcuni punti cruciali del pantalone. In seguito aggiunge un ultimo taschino da orologio. Il jeans a cinque tasche diventa, così, la divisa ufficiale degli operai della Ferrovia Trans americana, dei minatori e dei Cowboys.

Nel 1890 scade il brevetto, nascono così in America la “Wrangler” (=attaccabrighe, dedicato ai Cowboys) e la “Lee”. In Francia, la Signora Rica Levi, fonda insieme al marito la “Rica Lewis”, che produce capi per le forze armate e per gli operai.

 

 


Nel 1943 durante la seconda guerra mondiale molte donne vengono chiamate a sostituire nelle fabbriche i propri mariti impegnati nello sforzo bellico.

La Westinghouse Electric commissiona all’artista J. Howard Miller alcuni manifesti da esporre nelle proprie sedi, con l’obiettivo di incentivare la produttività. Il più famoso di questi manifesti: “We can do it”, rappresenta “Rosie the Riveter” figura iconica di un’operaia in jeans impiegata nell’industria bellica.
Quest’opera verrà successivamente utilizzata come immagine femminista per antonomasia.

 

Infine fu l'industria Hollywoodiana a consacrare i jeans alla storia, proponendoli in innumerevoli film western, e facendoli indossare ad artisti come Marilyn Monroe e James Dean.