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Nel mondo del lavoro, esistono pericoli che non si vedono e non si sentono, ma che possono essere letali. Parliamo dei gas inodori e incolori, sostanze spesso sottovalutate proprio perché invisibili ai nostri sensi. La loro presenza può trasformare un ambiente apparentemente sicuro in una trappola silenziosa.
Questo articolo ti aiuterà a comprendere quali gas rappresentano un rischio reale, come individuarli e quali dispositivi di protezione individuale (DPI) utilizzare per ridurre al minimo ogni pericolo.
Molti gas sono particolarmente insidiosi perché non è possibile percepirli senza strumenti adeguati. Tra i più comuni negli ambienti di lavoro troviamo:
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Categoria |
Esempi |
Meccanismo di pericolo |
Ambienti |
Note particolari |
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Gas asfissianti / “inerti” |
Azoto (N₂), anidride carbonica (CO₂), argon (Ar) |
Riduzione dell’ossigeno nell’aria → asfissia |
Utilizzato in molti processi industriali |
Non tossici in sé, ma eliminano l’ossigeno vitale |
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Gas tossici / velenosi |
Monossido di carbonio (CO), acido solfidrico (H₂S), acido cianidrico (HCN) |
Interferenza con il metabolismo ossidativo, danni cellulari |
CO prodotto da combustioni incomplete (motori, forni, caldaie, generatori), H₂S e HCN sia naturalmente sia come sottoprodotto industriale |
Il CO è inodore, incolore; H₂S ha odore “uovo marcio” solo a basse concentrazioni ma a >100 ppm non lo percepisci più |
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Gas radioattivi |
Radon (Rn) |
Esposizione a radiazioni nell’apparato respiratorio |
Può accumularsi negli ambienti chiusi, come case e uffici |
Il radon è un gas naturale, insapore, inodore e incolore; è uno dei principali rischi “invisibili” negli ambienti chiusi |
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Solventi liquidi |
Cloruro di metilene, esano, toluene, etc. |
Tossicità chimica sistemica, effetto narcotico |
Solventi usati in applicazioni industriali e commerciali |
Anche se la sostanza ha forma liquida a temperatura ambiente, può vaporizzare ed essere inalata |
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Gas infiammabili |
Metano (CH₄), Idrogeno (H₂) |
Altamente infiammabile ed esplosivo |
Vettori di energia e calore per l'industria |
Incolore e inodore nella loro forma pura (vengono odorizzati per motivi di sicurezza) |
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Chimici gassosi |
Ammoniaca (NH₃) e cloro (Cl₂) |
Nocivi per le vie respiratorie |
NH₃ in agricoltura, produzione di plastica o ambito domestico, Cl₂ depurazione acque e sbiancante |
Sebbene abbiano un odore caratteristico, in basse concentrazioni possono passare inosservati |
I gas inodori e incolori possono trovarsi in molti contesti lavorativi, anche in quelli che non sembrano “a rischio”. Ecco alcuni esempi:
Nel 2022, in un impianto di lavorazione alimentare nel Nord Italia, un guasto a un impianto di refrigerazione ha provocato una fuga di anidride carbonica. Nessuno si era accorto della perdita fino a quando due operatori sono svenuti a pochi metri dall’impianto. Solo grazie all’intervento tempestivo dei colleghi e all’arrivo dei soccorsi si è evitato il peggio.
Questo episodio dimostra quanto la prevenzione e il monitoraggio continuo siano fondamentali.
Sapere dove e quando può verificarsi una fuga è il primo passo verso la protezione.
I gas invisibili presentano tre categorie di rischio principali:
3.1 Tossicità
Gas come il monossido di carbonio interferiscono con il trasporto dell’ossigeno nel sangue, causando intossicazioni anche a basse concentrazioni.
Sintomi da esposizione: mal di testa, vertigini, nausea, perdita di conoscenza.
Conseguenze: danni neurologici permanenti o morte.
3.2 Asfissia
Gas come azoto o CO₂ non sono tossici ma spostano l’ossigeno nell’aria. In ambienti chiusi, basta una riduzione del 2–3% di ossigeno per compromettere la lucidità mentale.
Effetti: difficoltà respiratorie, confusione, collasso.
3.3 Esplosione o incendio
Gas come metano, GPL o idrogeno sono altamente infiammabili. In combinazione con l’aria e una fonte di innesco, possono generare esplosioni devastanti.
La prevenzione è la chiave per proteggerti e proteggere i tuoi collaboratori. Si basa su tre pilastri fondamentali: monitoraggio, formazione e dispositivi di protezione.
I rilevatori di gas sono strumenti indispensabili in qualsiasi ambiente a rischio.
Si dividono principalmente in due categorie:
Consiglio pratico: scegli rilevatori certificati ATEX, con calibrazione regolare e allarme acustico, visivo e vibrante. Scegli dispositivi che campionano diversi livelli (alto, medio, basso), perché i gas leggeri o pesanti non si distribuiscono uniformemente.
Quando il rischio di esposizione è concreto o imprevisto, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie diventano fondamentali. Ecco i principali:
Quando scegli un DPI, valuta sempre la classe del filtro, la durata, il comfort e la compatibilità con altri dispositivi (caschi, visiere, cuffie). La protezione deve essere efficace, ma anche praticabile per chi la indossa ogni giorno.
In Italia, il D.Lgs. 81/2008 stabilisce l’obbligo di valutare e gestire il rischio da agenti chimici, inclusi i gas pericolosi.
Il datore di lavoro deve:
In caso di incidente, qualora il datore di lavoro dimostri di aver adottato tutte le misure di sicurezza previste e il lavoratore non abbia osservato i propri obblighi di diligenza, la responsabilità concorre tra le parti.
La mancata applicazione di queste misure può comportare sanzioni gravi, ma soprattutto mette a rischio vite umane.
In Gema Group crediamo che la sicurezza non sia un costo, ma un investimento.
Ogni giorno supportiamo aziende come la tua con consulenza specializzata e una selezione accurata di DPI e strumenti di rilevazione per ogni esigenza:
I gas inodori e incolori sono un pericolo silenzioso, ma con la giusta prevenzione e i dispositivi adeguati possono essere gestiti in modo efficace. Il nostro obiettivo è aiutarti a costruire un ambiente di lavoro più sicuro e consapevole, riducendo i rischi invisibili che possono compromettere la salute di chi lavora con te.
Non aspettare che un incidente ti ricordi quanto la sicurezza sia importante.
👉 Contatta oggi Gema Group per una consulenza e scopri come possiamo aiutarti a individuare i rischi nascosti e proteggere davvero il tuo team.