Hai una richiesta? Chiamaci! 0733599306

Sicurezza sul lavoro: rispetto e cultura aziendale contro molestie e violenze

Quando si parla di sicurezza sul lavoro, spesso pensiamo a caschi, guanti, scarpe antinfortunistiche e altri DPI indispensabili per proteggere la salute fisica dei lavoratori.
Ma la sicurezza non è fatta solo di strumenti: è anche prevenzione di molestie, violenze e discriminazioni nei luoghi di lavoro.

Secondo il primo documento di consenso CIIP (Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione) pubblicato a luglio 2025, i rischi psicosociali hanno un impatto diretto non solo sulla salute mentale, ma anche sulla produttività, sulla qualità della vita di milioni di persone e rappresentano una minaccia concreta per i lavoratori, al pari degli infortuni tradizionali.


Molestie e violenze: un rischio reale sul lavoro

Il riferimento centrale è la Convenzione ILO n.190 (ratificata con L. 4/2021), che obbliga a considerare la violenza e le molestie come rischi per la salute e sicurezza in ogni ambiente lavorativo. Il rapporto rivela che più di una persona su cinque nel mondo (22,8%) ha subito almeno una forma di molestia o violenza sul lavoro.

In Italia, i dati INAIL 2023 parlano chiaro:

·         6.813 infortuni legati a violenza o aggressioni, in crescita rispetto al 2022 (+8,6%);

·         il settore più colpito è la sanità e assistenza sociale (43% dei casi), seguito da trasporti e logistica;

·         le donne risultano più esposte, con un incremento degli episodi del +14,6% rispetto all’anno precedente.

Le forme di violenza e molestia possono essere:

·         fisiche (percosse, aggressioni, abusi ma anche carezze, abbracci, baci e palpeggiamenti indesiderati);

·         verbali (insulti, minacce, offese pubbliche ma anche commenti inappropriati sul corpo o sull’aspetto di una persona, avances pesanti e non ricambiate, proposte indecenti, domande sulla vita intima, apprezzamenti allusivi, doppi sensi sgraditi, scherzi offensivi o di cattivo gusto, richieste di appuntamenti in presenza di manifestazioni di volontà contrarie da parte della vittima, telefonate oscene e di minaccia);

·         psicologiche (mobbing, isolamento, abusi di potere, far dubitare alla vittima delle proprie capacità o della propria sanità mentale, minacce o ricatti emotivi, critiche continue);

·         sessuali (comportamenti indesiderati a sfondo sessuale, verbali o fisici);

·         digitali (cybermolestie, diffamazione online, messaggi offensivi).

Le molestie e le violenze in ambito lavorativo sono considerate quelle sia di origine interna sia di origine esterna (clienti, fornitori, partner commerciali o utenti dei Servizi).

 

DPI e rispetto: due facce della stessa sicurezza

I Dispositivi di Protezione Individuale salvaguardano il corpo, ma la sicurezza sul lavoro non può limitarsi a questo.
Il documento CIIP ricorda che la vera protezione passa anche da:

  • politiche aziendali di tolleranza zero verso molestie e discriminazioni;
  • valutazione del rischio psicosociale inserita nei DVR, come previsto dalla Convenzione ILO n.190 (ratificata in Italia con L. 4/2021);
  • formazione continua per dirigenti, RSPP, preposti e lavoratori, secondo le Linee guida UNI ISO 45003 e la Prassi UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere;
  • strumenti pratici di segnalazione, come schede dedicate e survey anonime per monitorare il clima aziendale;
  • supporto psicologico e accompagnamento al rientro dopo episodi di violenza.


La sicurezza non è solo un obbligo normativo, ma un valore aziendale.
Investire nel rispetto significa prevenire conflitti, migliorare il benessere dei dipendenti e rafforzare la reputazione aziendale.

Per avere maggiori informazioni consultare il sito e scaricare il documento di riferimento: https://www.ciip-consulta.it/index.php?option=com_phocadownload&view=file&id=78:18-primo-documento-di-consenso-la-prevenzione-delle-molestie-e-violenze-negli-ambienti-di-lavoro&Itemid=609.