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GUIDA DEI TESSUTI - scopriamo i più utilizzati in ambito lavorativo

Come scegliere quale prodotto può fare al caso nostro?

In ambito lavorativo, si ha spesso bisogno di capi tecnici e la soluzione migliore sono i tessuti sintetici e artificiali per la loro performance. Questi tessuti  derivano dal petrolio e dalla lavorazione chimica di materiale plastico e perciò inquinanti. Imparare a leggere la composizione del capo e capire se il tessuto può rispondere efficacemente alle nostre esigenze, è molto importante. In questo modo, si possono evitare sprechi di materiale ma anche di denaro.

Quando è possibile, consigliamo di alternarli con prodotti di origine naturale come ad esempio t-shirt e pantaloni 100% cotone e cappelli di lana (composizione totalmente biodegradabile), ma anche articoli realizzati con materiale riciclato. In questo modo si evita del tutto di produrre nuovo materiale, riducendo l’impatto ambientale.

Prima di iniziare è bene sapere che i tessuti si dividono in:

-          Tessuti a trama piatta (vengono intrecciati ad angolo retto i fili che attraversano in lunghezza il tessuto – ordito -, con i fili che attraversano in larghezza il tessuto – trama -)

-          Tessuti a maglia (viene intrecciato un unico filo molto lungo su se stesso, come se fosse una rete.)

-          Film-non-tessuti (TNT), ottenuti con processi di laminazione o estrusione

In base all’origine delle fibre con cui viene realizzato, il tessuto si divide principalmente in:

-          Tessuti naturali (fatti interamente con peli o pelliccia di animali o con fibre di cellulosa estratte da alcuni tipi di piante. Questi tessuti sono ecocompatibili e biodegradabili)

-          Tessuti Artificiali e Sintetici (questi tessuti sono stati creati artificialmente utilizzando processi chimici e industriali. Le fibre sono create appositamente per soddisfare determinate esigenze con un costo di produzione inferiore rispetto ai tessuti naturali)

 Descrizione

Tessuti naturali rappresentano oggi il 40% delle fibre tessili utilizzate nel mondo.

Il lino è la più antica tecnica, coltivato fin dagli Egizi, è un tessuto leggero e fresco, igienico e anallergico e ha un elevato potere assorbente. Da inizio Ottocento il cotone divenne il tessuto più utilizzato grazie all’invenzione di nuove tecniche di tessitura e oggi si producono circa 25 milioni di tonnellate di cotone ogni anno. Il cotone è un tessuto fresco, traspirante, robusto e anche facile da curare e lavare. Entrambe sono fibre vegetali mentre la lana e la seta sono fibre di origine animale. La lana si ottiene dalla tessitura del vello di alcune specie di pecore, capre, conigli o camelidi e sono tessuti che assorbono umidità, sono caldi e trattengono il calore, sono resistenti ed elastici, durevoli e di qualità. La seta proviene dal baco da seta e data la quantità limitata, lo rende uno dei tessuti più costosi ma anche elegante, sofisticato e fresco.

I tessuti realizzati con fibre artificiali, sono creati con materiali di origine naturale miscelate a sostanze sintetiche (fibre non naturali, ottenute per sintesi chimica).
Le fibre sintetiche possono essere formulate con una gamma infinita di varianti e vengono prodotte in serie partendo da materie prime di basso costo. Non sono biodegradabili; quindi sono destinate, una volta usate, a rimanere per tempi indefiniti come materiali inquinanti dell'ambiente. Sono inoltre composte da sostanze chimiche non esistenti in natura, è quindi incognita la reazione che potranno determinare sugli organismi animali e vegetali, reazione che potremo verificare solo tra una o due generazioni.
Le fibre sintetiche, possono portare a delle reazioni di rigetto, le cosiddette allergie, ciò a causa anche dei coloranti usati. Alcune di esse sono pericolose da indossare perché, in caso di combustione, bruciano con fiamma viva e contemporaneamente fondono così da provocare gravissime ustioni. Ultimamente sono state messe a punto fibre sintetiche ipoallergeniche e ad alto potere ignifugo.

 Glossario dei principali tessuti artificiali

-          Lynocell o Tencel nasce nel 1988. È una fibra prodotta dalla cellulosa frantumata e disciolta. Il tessuto è resistente, con buona traspirabilità e assorbe l'umidità, morbido, leggero e lucido. Il processo di produzione è poco inquinante: anche i solventi utilizzati sono atossici e completamente riciclabili. Tuttavia non si decompone completamente.

-          Viscosa o Rayon chiamata "seta artificiale" per la morbidezza e la lucentezza. Inventata nel 1883, rappresenta circa il 14% delle fibre artificiali prodotte dall'industria. Anche essa proviene dalla cellulosa.

Glossario dei principali tessuti sintetici

-          Acrilico è composto da polimeri, inventato negli anni ‘40. Il tessuto è elastico, antistatico, poco traspirante, spesso utilizzato come alternativa alla lana. Non è biodegradabile e non è riciclabile. L’acrilico è di per sé altamente infiammabile, il che implica che dev’essere trattato con dei ritardanti di fiamma tossici in modo da evitare la possibilità di arrecare dei danni a chi lo indossa.

-          Nylon, nato nel 1940, fa parte delle poliammidi. È un tessuto resistente agli urti e all’usura, discreto isolamento elettrico, resistente ai solventi, agli oli, ai grassi e ai carburanti. Miscelato con altri prodotti può diventare impermeabile. Utilizzato inizialmente per le calze da donna, col tempo è stato introdotto anche in diversi altri settori come per i costumi da bagno, per l’abbigliamento sportivo e nella lingerie.

-          Poliestere è la fibra più utilizzata nell’industria tessile, molto versatile, può essere utilizzato da solo o con altre fibre tessili. È combustibile, ma, a causa dell'intrinseca termoplasticità, tende a bruciare con fiamma autoestinguente. Ottima tenacità, elasticità, resistenza all'abrasione, alle pieghe e al calore, buona resistenza agli agenti chimici e fisici, impermeabile e resistenti allo sporco. Utilizzato nella produzione dell’abbigliamento invernale e sportivo, nel pile, per l’imbottitura, per gli indumenti intimi, tessile di casa e indumenti da lavoro. La plastica più usata nel poliestere è il polietilene tereftalato (PET), plastica non biodegradabile che proviene principalmente dal petrolio.

-          Elastam, Elastan, Spandex o Lycra fibra sintetica di poliuretano molto utilizzata per elasticizzare i tessuti. Prodotto nel 1951, è un filato leggero, resistente all’abrasione, agli oli per il corpo, sudore, lozioni, detergenti, è morbido, liscio e flessibile. Si adatta alla forma del corpo, si comprime facilmente e garantisce la massima libertà di movimento. Questa caratteristica lo rende molto adattato per l’abbigliamento sportivo, il tempo libero e l’abbigliamento da lavoro. Utilizzato anche nel denim, nei costumi da bagno, nei collant e nella maglieria.

-          Gore-Tex immesso sul mercato nel 1976 è il primo tessile tecnico sintetico. Le membrane di cui è formato possiedono miliardi di microscopici fori, ciò permette di ottenere un prodotto impermeabile e traspirante allo stesso tempo (permette il passaggio in uscita del sudore ma impedisce che entrino gocce d'acqua). Questo tessuto tecnico ad alte prestazioni viene usato per una grande varietà di applicazioni come l'alpinismo e gli sport estremi in generale, per l’abbigliamento da lavoro, in campo chirurgico ed edile.